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      3. Che la materia della Luna sia densissima e solidissima, è dottrina delle scole Peripatetiche, con distintione di più, e di meno in diverse parti di essa, e specialmente in quanto concernono la densità, perche non vogliono che sia uniformemente densa per tutto, per diverse cagioni, che essi apportano, come ancor io hò detto nel secondo del Cielo. Ma se bene questa è verità ricevuta e da gli Aristotelici e da voi parimente; cioè, che sia densissima, e solidissima (non toccando queste sottigliezze del più, e del meno), tuttavia la positione e l'assenso vostro non corrisponde all'ordine dell'altre vostre positioni, ma più tosto gli ripugna. Dite, che i cieli sono più rari, più cedenti e più flussibili che la nostra aria, e le stelle, e la Luna sono cose celesti; perciò (aggiungo io) havranno l'istesse conditioni, e qualità, con poca, differenza, che i medesimi cieli: e se quelli sono rarissimi, cedenti e flussibili; come la Luna sarà densissima, e solidissima? Chi ha visto mai addensarsi talmente l'aria, che diventi, à guisa di inpenetrabile diamante, densissima? non contraviene ciò forse alla sua essenza, alla sua naturalezza? È ben vero che alcuni corpi congelati, di liquidi diventano duri e solidi, come si vede dell'acqua; ma questo occorre per esser ella, ò simili, di parti assai solide e dense. Ma i corpi più rari e più dissipabili, non sono atti à ricevere così fisse impressioni, come è manifesto dell'aria, e del fuoco; dunque molto meno il Cielo, essendo secondo voi, più raro e più cedente dell'aria; e per consequente, se la Luna è cosa celeste, non havrà ella quella tal densità e solidità che voi pur le attribuite.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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