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      22. Che nella Luna non si trovino ne animali, ne piante, noi, che da lei rimovemo ogni generatione e corruttione, più probabilmente di voi lo possiamo affirmare; ma voi, che la statuite generabile, e corruttibile come la Terra, non sò in qual modo la possiate in bona consequenza, privare di questi effetti propri e naturalissimi di queste prime passioni. E se bene fussero di altre specie (come anco nella Terra in diverse parti diverse specie si producono), non per questo potreste levargli via del tutto; anzi nelle parti principali converrebbono con i nostri, cioè nell'avere anima e corpo, onde sarebbono pur animali, e piante.
      23. Che non fussero simili à i nostri, posto che vi fusse acqua e terra, per i varij aspetti del Sole &c., dico che tal variatione apporterebbe sì bene diversità di cose generabili, ma, essendo la cagione principale la medesima, cioè il Sole agente e la Luna passiva, atta alle generationi e corruttioni (come voi dite), i viventi non sarebbono di genere eccessivamente diversi da i nostri, ma havrebbono communi almeno le parti essentiali sudette. Ne la semplice vicinità del Sole farebbe incendij, ò sterilità in quei luoghi, a simiglianza de' paesi situati sotto i Tropici. Perche voi sapete benissimo (se pur anco in questo non sete discordante da ogn'uno), che non la pura vicinanza, ma l'aspetto per linea retta è quello che causa ardori & incendij. Onde dicono gli intendenti, che se bene l'inverno si trovi il Sole più vicino à noi che l'estate, nondimeno, perche ne risguarda per linea obliqua, poco calore produce; e tali obliquità, con le diversità di siti e di Climi, stimo rispondano così a capello nella Luna come fra noi; ed il Sole, per la sua immensa mole, non credo attenui la sua virtù col giunger dal Cielo in terra, più che coll'arrivar solo alla Luna; anzi, essendo cagione universale delle cose caduche, è ragionevole che dal supremo motore habbia facultà sufficientissima di operar proportionatamente per tutto, e forse tanto meglio nella Luna (se, parlando con voi, la ponessimo corruttibile), quanto gli è più vicina, non essendo ragionevole che il primo, nobilissimo, di tutti i corpi mondiali, che conforme alla natura ha sempre per scopo l'ottimo, con la sua propinquità, apporti più tosto danno che utile, & anzi incenerisca che avvivi.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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