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      Perche il dire egualmente bene è una relatione, la quale necessariamente ricerca due termini almeno, non potendo una cosa haver relatione à se stessa, e dirsi, verbi gratia, la quiete esser ugualmente buona, come la quiete; e perche quando si dice, in vano si fa con più mezi quello che si può far con manco mezi, s'intende che quello che si ha da fare deva esser la medesima cosa, e non due cose differenti, e perche la medesima cosa non può dirsi egualmente ben fatta, come se medesima, adunque l'aggiunta della particola, Egualmente bene, è superflua, & una relatione, che ha un termine solo. Indi passate à portar le ragioni d'Aristotile, de i Peripatetici, e d'altri, per le quali si prova, che la terra stia ferma, e si mova il Cielo; per confutarle, e far che la vostra positione resti corroborata. Ma pria che veniamo a queste, sarà bene essaminar le precedenti con ordine, ad una, ad una.
      1. E prima, quanto alla imputatione che voi stiratamente date ad Aristotile, lo vegga chi ha mai con osservatione letta la sua dottrina, e specialmente la Filosofica, che fa ora al proposito. In tutte le sue opere naturali (che io per più di vinticinque anni continui, con la scorta di buoni lettori prima, poi con ottimi libri e con assidui essercitij di insegnarla, hò con ogni possibile accuratezza studiata, & osservata) hò trovato solamente trè over quattro traspositioni di testi; la quale (dato che non sia stata trascuraggine de gli più antichi compilatori, per fuggir ogni scusa vile) non toglie mai il senso, ne l'ordine, ne la dottrina regolata e conseguente, come son pronto di far veder a chi si sia, ò pure come ogni intelligente non appassionato può veder da se stesso.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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