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      E se bene due mobili sopra d'un cerchio medesimo s'incontrassero e l'impedissero(7), sarebbe un impedimento corporeo, di mole, di varie occupation di luoghi, non ripugnanza de i moti; anzi in questa maniera ogni corpo sarebbe à qual si voglia altro corpo contrario, conciosia che dove è l'uno non può esser l'altro: e così voi dall'incompossibilità de' corpi passate alla contrarietà de moti, che è fallo notabile, e vedete ancora, non esser l'istessa ragione di contrarietà fra due moti fatti l'un contra l'altro sopra una linea retta, con quella di quei, che si fanno sopra la circolare. E più, particolarmente discendendo à i moti celesti; poi che non si fanno sopra i medesimi poli, onde anco si fuggirebbe questo apparente incontro. Ne è simile l'incontro di due cavalieri, o di due armate in mare, essendo fra costoro contrarietà per cagion di vita e di morte, di vittoria ò di perdita, non già per l'acquisto di un medesimo luogo. Oltre che nella diversità de moti celesti non havemo due mobili contrarij sopra l'istessa distanza circolare, poiche ogni corpo celeste si move nel suo proprio giro, ò luogo, senza occupar quel dell'altro. Ma sì bene in un mobile solo havemo più moti: e questo niun assurdo contiene; come che non sia inconveniente in un medesimo soggetto esser diversissimi accidenti, massime non repugnanti; e come non sarebbe impossibile, che un sasso tondo, cadendo da alto à basso, si rivoltasse insieme cadendo in giro, e pur maggior ripugnanza è fra il moto retto, & il circolare, che fra l'un circolare e l'altro.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230