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      Onde, accioche il moto sia eterno, deve esser il spatio interminato, & il mobile incorruttibile; e così nessun moto retto può esser eterno, ne la terra si moverà mai eternamente di tal moto: Dunque o bisogna darle il moto circolare, ò forzarsi di mantenerla immobile. Sin qui voi.
      Or sentite, Signor Galileo, à parte per parte, quanto questa vostra oppositione responsiva vaglia. Mentre dite che questo moversi circolarmente si può intendere in due modi, l'uno che ogni particella separata dal suo tutto si movesse circolarmente da se &c. E che ciò sia una impertinenza &c. Vi rispondo che a punto è una impertinenza, & impossibilità manifesta che queste particelle così si movessero, e pure à ragion di supposito sarebbe necessario: e voi prendete l'argomento di Aristotile per ostensivo, essendo ad impossibile; il vigor del quale è tale. Le parti del corpo totalmente similare, attualmente separate da esso, hanno la medesima natura, & il medesimo moto del suo tutto; dunque se le parti della Terra, separate da lei, si movono di movimento retto, la terra tutta havrà il movimento retto; e sì come è impossibile, & inimaginabile, che quelle parti si movano circolarmente, così è impossibile che la terra tutta in questa maniera si mova; Talche quanto più voi indurrete che sia impossibile per qual si voglia via il moto circolare convenire alle parti separate dalla Terra, tanto accrescerete forza alla ragion di Aristotile: or vedete quanto sete lontano dal scioglierla, che volendo scioglierla, la confirmate.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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