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      Videtur igitur illic esse aliquid eiusmodi; frigidum enim calefacit (e quì notate) versum quodammodo, & abscedens. E nel secondo della Fisica, testo 30. Amplius autem eadem est causa contrariorum. Il che hò voluto apportarvi, acciò si veda che questa vostra consideratione è stata dal medesimo Aristotile fatta, non per impugnarvi con l'arme sue, che sarebbe nugacità, e petitione.
      All'essempio della terra forata; io negherei liberamente e senza scrupulo alcuno che, giunta la palla al centro, seguisse il suo moto dalla parte dell'altro emisfero verso il Cielo; e voi ne con ragioni ne con esperienze potreste provarlo. Quel che mi induce a negarvelo, non è ostinatione ne fuga, ma una naturalezza di questa sorte. Che non saprei imaginarmi chi la spingesse, e per qual cagione fuggisse da quel suo luogo, à cui aspirava di giungere: quivi non sono impedimenti, non contrarij, non ribattenti: il moto ha il suo termine naturale. Ne gli essempi di pendoli, che voi apportate sono simili: perche in questi (come potete osservare) sono sempre violenze, & impedimenti, che non trovarete nell'altro caso: ne mai, per quanta osservatione potrà fare ciascun curioso intelligente, si troverà diversità ne gli effetti della natura senza qualche diversità nelle cagioni; ò pure sarebbono effetti senza causa; e questa diversità in tal caso non apparisce; dunque ne novo ne diverso moto ardirei di imaginarmi. All'essempio della palla che si sommerge cadendo in acqua, dico che, Ella con la sua gravità operatrice cerca di avvicinarsi quanto più può al centro, e coll'impeto concepito nel discendere fende l'acqua senza interrompere il suo moto; la quale, essendo di natura più grave del legno, và sempre resistendo, e si avanza di modo che nel discendere vince, e la palla con la sua levità finalmente sovrastà. Onde non havendo il legno predetto per suo luogo ultimato l'acqua, ne essendo semplicemente leve, ma rispectivè, con gravità congiunta, e con mistura varia de gli elementi, non è alcun inconveniente, che in una pugna, & oppositione di altri corpi sortisca diversità di moti, tanto più che i moti & altri accidenti simili sono facilissimamente producibili, e variabili, e molto più secondo voi che gli annoverate, tra i respettivi.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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