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      Talche trovandosi altre vie per venir a questo termine, & voi ponendone una sola, cascate in errore di conseguente, nel modo à punto che farebbe chi argomentasse in questa maniera. Costui sente calore, è dunque necessario, che habbia vicino il fuoco, non varrebbe la consequenza, potendo il calore da altre cause che dal fuoco venire. Il Sole venire(15) (dite poi) è in mezo del Mondo, per esser più nobile de gli altri corpi, come nel mezo di un palazzo si servano le cose più preziose, non le immonde, le sordide, qual è la terra; anzi che queste si riducono ne i cantoni e ne i più infimi luoghi. L'argomento è meno che dialettico, onde poco accatterebbe affaticarsi per scioglierlo, nondimeno vi dico; che altro è mezo di virtù, altro di mole; à quello deve haversi riguardo, non à questo, come notò l'istesso Aristotile: l'occhio è più nobil sentimento de gli altri, e pur non è fisso in mezo del corpo; il cuore istesso non ottien centro puntuale; e la testa è situata nell'estremo. Il fine necessita il resto. È il Sole in mezo à i Pianeti, con distanza tale dalla terra, che può agevolmente, conforme alla capacità e bisogni di lei, operare. Et essendo il Sole nel mezo, dite, che deve esser immobile, à guisa di un centro, intorno al quale fisso & immoto il corpo si aggira. Al che rispondo, che non è ragione di alcun vigore; già che ogni corpo sferico per esser mobile, basta che si aggiri intorno al proprio centro; & voi stesso ponete in questo modo mobil la terra; & è accessorio à qualunque moto circolare, che il centro sia di altro corpo, e non del suo proprio.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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