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      Chi scuote impetuosissimamente la superficie del mare, non move, ne conquassa per questo il fondo, ne tutto il resto dell'acqua. Et i venti che tal'ora scorrono per la sommità dell'aria, come si vede dal moto delle nubi, non perciò giungono in terra, ne quell'aria, da essi commossa, commove però la nostra. Ne il moto nel supremo de gli elementi si stende sino all'imo, per questa cagione, & tale è la natura di tutti i corpi fluidi, e cedenti, come sapete e come credo possa veder per sensata esperienza ciascuno. Talche, concessovi, per non esser litigioso, che se quell'orbe contenesse entro se stesso la sfera della Luna tenue, agitarebbe col suo moto la superficie convessa di quella, ma che, si communicasse à tutto il resto del corpo, e poi anco de gli elementi e della Terra, non è imaginabile ne vero; oltre che verrebbe per ordine ad esser la terra immediate portata e mossa dall'aria, anzi dall'acqua, non da quel Cielo; & questo sarebbe l'ordine: l'orbe magno moverebbe la sfera della Luna, quella, il fuoco, questo l'aria, l'aria l'acqua, & l'acqua la terra; & pur voi diceste di sopra che la terra move l'aria col suo moto: se ben solo le parti contigue, e crasse, non già al contrario: Direte forse, che quel vostro orbe magno penetra sino alla terra: & io attenderò che altro non sia questo vostro orbe orbo che acqua, aria e fuoco, penetrativo, dell'orbe Lunare, &c. e poi, per che Marte non ha parte in questo moto della terra e della Luna, se è situato(16) l'intiera sfera di questi corpi egualmente in questo che in quello? se pur non errate nella figura.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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