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      Io trovo, e l'approverà ogn'uno, che uniformità non sia altro che forma indivisamente & una communicata al tutto, & alle parti; è relativo
     
      che corrisponde all'altro, ne mai alcuno sarà uniforme se non ad altri & in comparatione di che si dice tale. È uniforme il moto totale della terra per voi: & con chi ha questa uniformità? forse con la difformità? ò con moti che non si trovano? Io non niego che in un mobile regolare si dia difformità di moto, come le parti circonferentiali della sfera difformemente si movono dalle centrali, cioè più velocemente; e per tal difformità quel moto vien detto difforme. Ma chiamarlo uniforme dalla difformità, fa tanto quanto chi chiamasse amaro il miele dalla dolcezza. Parimente il moto regolare è quello che non ammette alcuna inegualità di velocità, ma dal principio al fine è sempre con una medesima celerità, e regola procede, onde dal regolare il tutto con l'irregolarità di ciascuna parte è parimente constituir un tutto chimerico, un tutto ideale, alla platonica, impossibile, tutto, e non tutto; Non è inconveniente, ne anco, che alcun moto possa esser regolare e difforme, come il celeste in rispetto à diverse parti; ne che alcuno sia uniforme, & irregolare, come quello di cadenti, ò proietti, che hanno diversa velocità nel tutto; & ritengono in questa diversità uniformità nelle parti. Ma che uno sia dalle parti irregolari regolare, dalle difformi uniforme, non e possibile ne imaginabile. E se bene in alcuni casi, & in qualche parte del tutto secondo varij rispetti potesse ciò intravenire, non sarebbe mai secondo il vostro intento, & al proposito di quel che pretendete.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230