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      I lavori da eseguirsi a Bengasi per farne un buon porto sono di maggiore entità che a Tripoli ed importeranno forse spese maggiori; dovrebbero già essere incominciati i lavori più urgenti, fra cui la dragatura di un canale che permetta alle navi di ordinario tonnellaggio di entrare nel bacino presso la punta della Giuliana.
      Contornando la costa ad arco, per lo più alta e scoscesa, della Cirenaica s’incontrano i modesti ancoraggi di Tolmita o Tolmeita, di Marsa Susa (antica Apollonia, porto di Cirene) e l’ampia rada di Derna, aperta ai venti tra maestro e greco, che potrebbe però, con spesa non troppo grande, convertirsi facilmente in un più che discreto porto, con evidente utilità del traffico di cui la città è l’emporio e che verrebbe a prendere maggior slancio. Più oltre, dopo il Râs et-Tin (antico promontorio Chersoneso), la costa si volge a sud, poi di nuovo ad est, formando il golfo di Bomba, a spiagge paludose e malariche, con ancoraggio poco buono ad ovest ed un piccolo porto ad imbuto a sud-est, dal quale incomincia la Marmarica. Ed è a 66 chilometri più ad ovest che s’incontra il miglior porto di tutta la Libia, Marsa Tobruk, anche uno dei migliori del Mediterraneo e che potrà divenire una stazione navale di prim’ordine, tanto più colle importanti opere di difesa che ora si stanno eseguendo dal nostro corpo d’occupazione.
      Più ad oriente di Tobruk, passato il Râs el-Milh, si raggiunge il golfo di Sollûm, che, sulla dirupata costa occidentale presenta il piccolo porto di Bardia e l’ancoraggio di Akabet el-Kebira.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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