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      Del resto però l’aria secca e satura di ozono del Sahara esercita la più benefica influenza sulla costituzione del viaggiatore. La siccità non è affatto dannosa al corpo; la pelle, al contrario, trovasi continuamente in uno stato di attività energica e salutare, la traspirazione non avendo mai luogo all’improvviso, perchè la perdita degli umori attraverso la pelle avviene a poco a poco e quasi senza accorgersene. I reni però hanno il tempo di ristabilirsi e sarebbe forse argomento di studio per i medici l’accertare se il Sahara, che vien raccomandato ora ripetutamente come luogo di provata salubrità per i tisici, non potrebbe esserlo anche per coloro che soffrono di certe malattie dei reni. Ed allorchè il viaggiatore si accorge che la sua salute corre pericolo nelle oasi per la più parte assai malsane, sarà facile per lui di togliersi a queste pericolose influenze, che minacciano la sua vita, rifugiandosi sul salubre altipiano del Sahara. Il clima del Sahara è infatti il più salubre del mondo.
      Se il viaggiatore non vuole irritarsi per le continue soperchierie e disillusioni, deve innanzi tutto, quando pone il piede sul suolo africano, rinunziare alle sue idee di «fede» e «punto d’onore» rispetto agli indigeni, e nel numero di questi può senza rimorso comprendere per tale riguardo anche gli Osmanli. L’alto funzionario turco non trova nulla di disonesto nel mancare alla propria parola ed alle promesse le più sacrosante. E ritiene che ciò sia permesso non solo verso i suoi correligionari, ma anche e con maggior ragione verso chi professa una religione diversa.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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