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      Nel 1866 il sig. Kinnear fece i primi esperimenti al Capo, ed avendo incominciato con pochi uccelli, ora la Colonia del Capo ne possiede almeno 30000, tutti allevati artificialmente (44).
      Al Capo gli struzzi sono abituati a correre qua e là liberamente per le vaste possessioni. Il sig. Cudot, che si è occupato dell’allevamento degli struzzi in Algeria, è d’opinione che per un paio basti uno spazio chiuso di 100 m. quad. Ad ogni modo sarà bene di accordare agli struzzi quanto spazio si può, ed in Tripolitania ve n’è più del bisogno. Ma là specialmente sarebbe una chiudenda assai a proposito, e non verrebbe del resto a costar molto, perchè potrebbe farsi di pali legati l’uno all’altro con fili di ferro. L’unico allevamento artificiale di struzzi ch’io abbia veduto, trovavasi in Magommeri nel regno di Bornu, dove in uno spazio proporzionatamente ristretto vivevano, cresciuti artificialmente, trenta femmine con un maschio. Gli struzzi mangiano tutto, e si può nutrirli benissimo, in mancanza d’altro, con 10 chil. di fieno ed un chil. di grano al giorno, ed il prodotto netto in penne da un uccello si calcola a 200 fr. all’anno, mentre per l’acquisto di uno struzzo si richiedono 800 a 1000 franchi.
      Siccome gli struzzi non covano tutte le uova, quantunque tutti e due, il maschio e la femmina si avvicendino in quest’ufficio, così è cosa di grande importanza che si sia riusciti a portar le uova a maturità mediante covatura artificiale. Secondo «l’Afrique explorée et civilisée», il sig. Douglas di Hilton ha osservato per parecchie stagioni, d’ora in ora, tutti gli stadi della covatura e tenuto conto esatto del grado di calore necessario e dello sviluppo progressivo del pulcino.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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