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      Avevamo perciò appena oltrepassato il palmeto di Sokna, quando il Kaimakan stesso ed i maggiorenti del comune vennero in fretta a raggiungerci e pregarci di tornare indietro, uno dei più grandi edifici essendo stato apparecchiato per riceverci.
      E così fu infatti: noi ottenemmo in una delle migliori strade di Sokna, nel quartiere principale della città, una casa così spaziosa, che l’intera spedizione potè accomodarvisi dentro agiatamente.
      L’epoca del nostro arrivo in Sokna fu un avvenimento notevole, in quanto che appunto in quel tempo si trattava di appianare una contesa sorta alcune settimane prima tra gli abitanti di Sokna e di Hon. Questa contesa, una guerra in miniatura, aveva però preso tali dimensioni, che nello scontro presso Kessir, ai 16 di dicembre 1878, perirono 18 uomini e più di 60 rimasero feriti. Da quel momento, cioè da un mese circa, aveano luogo continuamente delle scaramucce tra le due città e nessuno osava porre il piede sul territorio dell’altra: se scoperto, era bello e spacciato. Insomma, la guerra ardeva tuttora.
      Le consuetudini in tutte le oasi sono, rispetto alla proprietà, di natura così speciale e sono state dai viaggiatori che le hanno prima visitate così poco considerate, ch’io credo meriti il prezzo di fermarvisi sopra un istante. In Sokna vi è poi l’altra circostanza che la popolazione è composta di Berberi ed Arabi.
      In tutte le oasi del deserto le consuetudini sono tali, che un individuo può possedere il terreno o per averlo ereditato o per averlo comprato; gli alberi però, e soprattutto le palme, possono appartenere ad un’altra persona affatto diversa o forse al governo od al clero od all’amministrazione del comune.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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