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      Essi sono perciò dal proprietario primitivo lasciati per eredità, donati o venduti. Per far ciò, esistono delle regole e degli usi determinati e persino di quelli fissati per iscritto, ma pel carattere indipendente ed assetato di libertà delle popolazioni è evidente che molti eccessi non possono evitarsi. Ed in queste regioni facilmente dalle parole si passa ai fatti e da questi a scioglimenti sanguinosi, perchè tutti hanno armi allato.
      A ciò si aggiunge la questione delle irrigazioni. Sebbene in Sokna e Giofra le palme abbiano, in generale, radici così profonde da raggiungere da sè le acque sotterranee, tutte le altre piante però, il frumento, l’orzo, il miglio, il granturco, le rape, i cavoli, i pomidori, le cipolle, l’aglio, ecc., hanno bisogno di essere adacquate artificialmente. E quando ciò non si può fare, come in altre oasi, p. e. in Rhadames o Siuah, mediante una sorgente, regolando l’innaffiamento delle aiuole per ogni consumatore con un orologio ad acqua, ma deesi farlo da un pozzo, il tempo in cui l’irrigazione deve aver principio per ciascuno porge facilmente l’occasione per nuove dispute. Qui forse il possessore del suolo, perchè il suo frumento ed i suoi pomidoro pervengono a maturità, vuole irrigare i suoi campi più spesso di quel che il proprietario delle palme crede conveniente; là il proprietario delle palme vuole portare a casa il prodotto dei suoi alberi, ciò che il proprietario del suolo cerca impedire, perchè, secondo lui, le sue piantagioni verrebbero calpestate e distrutte.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





Sokna Giofra Rhadames Siuah