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      Sembra infatti che le osservazioni dei nativi, i quali vogliono che in alcuni siti del Sahara non piova mai, debbano accettarsi con cautela. Io stesso sono stato testimonio nel Fezan e quindi molto più lunghi verso il sud, di piogge persistenti, e quasi tutte le abitazioni delle diverse oasi mostrano tracce spesso assai profonde lasciatevi dagli acquazzoni.
      Del resto Giofra partecipa, in generale, della siccità del Sahara ed ha un clima affatto asciutto. La temperatura media dell’anno sale quasi a 30° C., cosicchè l’oasi deve essere considerata come una delle più calde regioni del globo. Nonostante qui, come dappertutto nel Sahara, l’alta temperatura è più facile a sopportarsi che, p. es., sulla spiaggia del Mediterraneo, dove la grande umidità impedisce ogni evaporazione della pelle e sveglia nell’uomo una sensazione come se egli si trovasse in un bagno turco a vapore. Pare che nell’interno dell’oasi il termometro non scenda mai al disotto di zero, mentre si può ritener per certo che ciò ha luogo sui monti circostanti durante i mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Anzi si vuole che nevichi anche in Giofra se pure è esatta la notizia riportata in proposito da Barth, il quale scriveva nel 1850: «Ci viene medesimamente riferito dal Fezan che la neve in Sokna, al principio di gennaio, è caduta in tanta abbondanza che gli abitanti aveano timore che le case crollassero» (60). Io non ho potuto accertar nulla a questo riguardo; al contrario gli abitanti di Sokna sostengono financo che non piove mai, sebbene anche nella nostra abitazione, specialmente nella stanza del dott.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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