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      Le donne, come quelle di tutti i popoli dell’Africa del nord, sono molte più piccole di statura degli uomini. Siccome non peccano di soverchia timidità, ebbi spesso occasione di poterle osservare a mio agio. Donne vecchie e giovani, zitelle e ragazze della più tenera età - sono tutte orride, fetenti e antipatiche come le negre.
      Il modo di vestire degli abitanti, tanto degli Arabi quanto dei Berberi, senza alcuna distinzione, è quello degli Africani del nord; nelle donne però prevale l’abito turchino dei Sudanesi. Il tatuaggio è raro, ma ogni adulto porta al mignolo della mano destra un anello d’argento, i poveri uno di ottone. Spesso negli anelli sono incastonate delle pietre senza valore, alle quali vengono attribuite delle virtù speciali: esse, p. e., proteggono contro la iettatura, il veleno ed altri pericoli. Tutti sono provvisti di amuleti in piccoli sacchetti di cuoio rosso, che appendono al collo, alle braccia, al capo, al capo specialmente. Essi ne sono infatuati e non hanno difficoltà ad accettarne anche dai Cristiani, ed io stesso spesse volte ho dovuto scrivere di questi amuleti per gli abitanti dell’oasi. Tutti portano scarpe, ed i ricchi in inverno persino calze, che lavorano essi stessi. Molti tra gli uomini usano brache, le quali però non sono nè così ampie, come quelle dei turchi, nè così strette come le europee. Le donne si ornano il collo di collane di perle, d’ambra o di vetro, gli orecchi di grandi pendenti di argento o di rame, del diametro di 6 centimetri, e le caviglie di anelli di varî metalli.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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