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      Siccome però non vi era acqua nell’Uabria, fu forza rinunciarvi e d’altronde non bisognava perder di vista Kufra, come obbiettivo principale delle nostre esplorazioni, e, senza prima venire ad un accordo coi Suia, non sarebbe stato possibile di andare direttamente da Zella a Kufra.
      Per interposizione dello Scich Ibrahim riuscii ad arrolare Mohammed Tarrhoni, questa perla di guida, e siccome il giorno della mia partenza era tornato da Sokna «il corridore Urida», presi anche costui al mio servizio. Affinchè però potessero prepararsi, avendo essi chiesto un giorno di tempo, io intanto colla mia carovana mi recai al piccolo rivo Auinet, situato a circa 3 chilometri verso mezzogiorno, il quale, nonostante la sua piccolezza e la sua povertà, è quello a cui l’oasi deve la sua apparenza di freschezza e di vita. Come in Bongem, venivano i cammelli anche ad Auinet ogni giorno, senza che alcuno li sorvegliasse, in lunghe file, per dissetarsi e quindi tutti soli tornavano nuovamente ai loro lontani pascoli.
      Era il 20 di marzo 1879 quando lasciammo i bei palmeti di Zella e, procedendo in direzione di sud-sud-est, giungemmo in una regione irta di monti, sommamente grande e selvaggia. Il motivo che ci fece scegliere questa via si fu che noi credemmo prudente per la nostra salute di evitare la strada ordinaria di Augila, perchè troppe tribù espulse dalle loro case rendeano poco sicure quelle regioni settentrionali, dove le oasi si succedono l’una all’altra e vaste pianure erbose offrono ai cammelli dei pascoli eccellenti.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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