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      Quest’oasi, grande almeno quanto Abu Naim, meriterebbe propriamente una descrizione speciale, ma, se se ne eccettua la forma, ci vedremmo costretti a ripetere quel che abbiamo detto di Abu Naim, tanta è la somiglianza dei prodotti in ambedue. Essa giace all’est di un altipiano calcare, o che almeno tale apparisce alla vista, il quale sorge dal nord entro il Sahara. I monticelli giganteschi, sparsi qua e là in grandissimo numero, fanno anche supporre che il tutto potrebbe essere un accumulamento di simili massi. Verso il nord l’oasi probabilmente si estende sino al pozzo Sidi Hammed.
      In Gibbena vi sono tre pozzi: Ain Gibbena, Ain Dikker ed Ain Niscia, tutti e tre pieni egualmente di acqua cattiva, la quale però trovasi così vicina alla superficie, che, scavando, s’incontra alla profondità di non più che 30 a 40 cent. Ci accampammo presso Ain Dikker, dove, come lo indica il nome, crescono delle palme maschie; ciò può ben essere stato vero, ma il fatto si è che dei datteri trovati in grandissimo numero non ve n’era alcuno che fosse fecondato. Può anche essere che vi fossero una volta, allato della sorgente, delle palme maschie, e che in seguito siano state distrutte, perchè gli Arabi usano forare di preferenza le palme maschie, il lakbi estratto da questi alberi essendo a loro avviso più potente di quello tirato dalle femmine.
      Assai notevole mi parve una tomba circondata di gerid (foglie di palme), vicinissima ad Ain Dikker, ove era seppellita Chadigia, la figliuola del ricco Mogiabra (80) Si Hammed ben Abdallah, morta presso alla sorgente verso il 1875.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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