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      Passammo la notte in Gibbena. Quindi procedemmo oltre, valicando sempre la stessa catena di dune, e, lasciatala in seguito al nord, raggiungemmo la sera del 31 marzo, verso oriente, il confine dei monti di sabbia. Questi monti però terminano così ingigantiti che nel Rhart Rumani, la punta estrema dalla parte di levante, misurata dal dott. Stecker, si eleva alla notevole altezza relativa di 150 metri. Per le carovane che vengono da Augila la duna Rumani serve ad un tempo di segnale e si scorge da una distanza tanto maggiore in quanto che da Augila sino alle dune non v’è alcun oggetto che impedisca la vista.
      Appena attraversato il Sebucha el-Ethel, posto al piede del Rhart Rumani dalla parte di mezzogiorno, si entra in quell’orribile Sserir di Kalanscio, che per la sua enorme monotonia non la cede che a quello solo situato al sud di Augila e Gialo, ma non forma propriamente che una parte soltanto di quella vasta pianura che divide le oasi Cirenaiche meridionali da Kufra. Impiegammo due intiere giornate per attraversare il Sserir. Il tempo ci sembrava lungo più dell’usato e le distanze ci apparivano interminabili, avendoci la nostra guida assicurato, senza esserne intimamente persuaso, che al 1.° di aprile a sera saremmo giunti in Augila. Quando ci accampammo però, eravamo ancora lontani 30 chilometri dalla desiderata oasi. I servi, per la gioia di poter tosto mangiare dei datteri freschi, avevano già consumato una buona dose di polvere da sparo, ma la sera del 1.° di aprile ci accorgemmo che la promessa era stata un pesce di aprile e ne ridemmo di cuore.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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