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      Donde provenga in Kufra una tale abbondanza di acqua, è una questione che deve per ora rimanere indecisa, finchè le regioni al sud di questa oasi non siano sottoposte ad una minuta esplorazione. Si vuole che in Kufra piova bensì, ma non tutti gli anni, e non vi rimangono infatti tracce delle piogge cadute, come s’incontrano in gran copia in Giofra, negli Uidian e nei canali vuoti che scendono dai monti. Si deve perciò supporre che le acque vi giungano sottoterra forse da Uagianga, dove, secondo le relazioni dei Suia, non v’è anno in cui la pioggia non cada più o meno copiosa. Probabilmente i monti di Uagianga e specialmente Ennedi sono più alti di quel che crediamo. In Uagianga dicono che si deve valicare un fiume (Gher), il quale, a detta delle carovane, delle volte è asciutto, delle volte è largo una mezza lega e scorre per la maggior parte del suo corso da oriente ad occidente.
      S’incontra perciò in Kufra, e propriamente in Taiserbo, solo una volta la denominazione Uadi, colla quale però si vuole intendere una lunga palude salata, seminata di fosse d’acqua salmastra.
      Kufra contiene cinque oasi principali, delle quali due sono situate al nord, una nel mezzo e due al sud del Gebel Neri, che taglia Kufra per il mezzo. Queste oasi, secondo il calcolo fatto da Behm, coprono in tutto un’area di 17.818,3 chilometri quadrati. Di questi spettano a Kebabo 8793,5 chilometri quadrati, a Sirhen 2053,8 chilometri quadrati, a Bu Seima 313,9 chilometri quadrati, ad Erbehna 313,9 chilometri quadrati ed a Taiserbo 6343,2 chilometri quadrati (117).


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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