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      Kufra si distingue da tutte le oasi della stessa specie, p. e., da Dachel, Giofra, Chargheh ed altre, per la circostanza che in essa si può dappertutto attingere dal suolo della buona acqua ed è intieramente ammantata di verde, sebbene la vegetazione consista in gran parte di pascoli pei cammelli. Ad eccezione di Kebabo, dove una cresta rocciosa si stende da oriente ad occidente attraverso l’oasi, cosicchè Kebabo consiste strettamente parlando di due oasi distinte, nell’interno di queste oasi non v’è palmo di terreno che non sia coperto di piante.
      Siccome nell’attraversare le singole oasi ho già di ciascuna fatto speciale menzione, quel che mi rimane ora si è di fare osservare rispetto a Sirhen, che questa isola giace alla distanza di una buona giornata di cammino, ossia circa 50 chilometri da Taiserbo in diritta linea verso oriente. Sirhen è sprovvista di datteri, ma potrebbe averne. Vi è all’incontro, per quanto si narra, acqua deliziosa, e l’eccellente pascolo pei cammelli fa sì che Sirhen sia d’ordinario un punto di passaggio per le carovane, che dal nord migrano verso il sud o viceversa. Essendovi tuttora in Kufra del terreno vergine, che può essere destinato alla cultura della palma dattilifera, hanno gli Snussi ed i Suia rinunziato sinora a far delle piantagioni in Sirhen.
      Si vuol che Erbehna, posta alla stessa altezza di Kebabo, forse un po’ più verso il nord, sia dell’istessa grandezza di Buseima, e la somigli anche in ciò, che il terreno coperto di palme si stende egualmente intorno ad un lago salato posto alle falde d’un monte.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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