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      26 Nell’anno 1865 mi venne accordato dal sultano Abdul Aziz il titolo di Bei; pregevolissimo nell’impero turco, quando emana direttamente dal sultano. Bei ha il significato di principe e corrisponde alla parola Beg. Se poi il titolo, come spesso accade, viene concesso dai governatori, p. e. dal Vali di Tripoli, non ha in Turchia alcun valore reale.
      27 Corrisponde al 3 novembre 1878.
      28 Tutti gli scritti arabi, turchi e persiani portano in testa un segno misterioso qualsiasi, per lo più una lettera, del cui significato in gran parte nemmeno gli stessi scrittori sanno dar ragione. L’uso di mozzare uno qualunque degli angoli d’uno scritto, il più delle volte quello superiore a destra, è foriero di fortuna. Spesso però le lettere portano dei segni coi quali si avvertono le persone a cui sono indirizzate di far il contrario di quel che loro viene raccomandato.
      29 Giuseppe Valpreda, di Asti, incaricato della cucina e dell’economia domestica, poco soddisfatto del suo ufficio, mentre avrebbe voluto elevarsi allo stesso livello del suo padrone, abbracciò la religione maomettana e giunto a Kuka abbandonò il dott. Nachtigal, accasandosi nel Bornu (v. G. Nachtigal, Sahara und Sudan, Vol. I, Berlin 1879, pp. 631- 632 - e Cosmos di Guido Cora, Vol. VIII, 1884-85, n. 6, p. 187).   G. C.
      30 Io condivido l’opinione del compianto Rohlfs, avendone fatto esperienza nel mio primo viaggio in Oriente ed in Africa, ove ebbi a mio servizio un pugliese, già capo barcaiuolo a Brindisi, delle cui attenzioni fui assai contento.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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