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      119 Questa lettera, ch’io minacciato di morte da Sidi Aghil dovetti scrivere in arabo alla sua presenza, era del tenore seguente: «Saluti da Mustafà Bei. I Suia non mi permettono di scrivere in italiano. Essi minacciano di ammazzarmi, se il Pascià non iscarcera i loro Sciuch che egli tiene prigioni. Guardato a vista, non posso partire nè pel settentrione, nè pel mezzogiorno. Vi prego perciò di andare cogli altri consoli dal Pascià e far sì che gli Sciuch siano posti subito in libertà. Se ciò non ha luogo, in conseguenza di questa lettera, sarò massacrato dai Suia, che mi hanno in loro potere».
      120 L’appoggio costante dato (da Kufra a Bengasi) da Scich Krim alla Spedizione, che da lui riconobbe la propria salvezza, e l’ultimo consiglio assai sagace che le diede, valsero probabilmente allo Scich la sua immatura fine, ciò che dimostrerebbe che i capi degli Snussi avrebbero preferito che la Spedizione Tedesca fosse distrutta, anzichè salva. Dopo l’arrivo a Bengasi, gli Snussi e lo stesso Pascià Ali Kemali si comportarono in modo ostile verso il loro collega della confraternita, tanto che il Rohlfs nel sommario dell’ultimo capitolo della sua opera (pur non dando spiegazioni nel testo), scrive testualmente: «Scich Krim Bu Abd el-Rba, che mi aveva salvato da certa morte, muore improvvisamente a Bengasi, dopo aver bevuto una tazza di caffè a casa di Ali Kemali». E ciò illustra una volta di più ciò che ho detto pur io tante volte intorno ai sentimenti degli abitanti dell’Africa del nord verso gli Europei ed alle arti subdole che adoperano quasi sempre verso di noi.


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Tripolitania
Viaggio da Tripoli all'oasi di Kufra
di Gerhard Rohlf
Editore Vallardi Milano
1913 pagine 310

   





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