Pagina (148/502)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      E qui un dubbio affiora: che sarebbe avvenuto se le sinistre avessero adottato programmi e metodi del socialismo rivoluzionario? Si sarebbe raggiunta ugualmente l'unità d'Italia, e in qual modo, e con maggiore o minore sollecitudine?
      Assai ragionevolmente lo storiografo si guarda dalla fascinante attrazione dei se, che dal reale lo condurrebbero al fantastico; eppure non di rado accade che il cedere con accorta prudenza al richiamo di un se spinga — per il solo fatto del domandarsi perché mai una certa alternativa non si sia verificata — a meglio profondare lo sguardo nel groviglio di circostanze dalle quali derivò la inevitabile necessità di un determinato corso di eventi.
      La propaganda di un pugno d'idealisti per la formazione dell'unità italiana ebbe successo per uno straordinario complesso di circostanze favorevoli; ma fondamentalmente perché collimò col beninteso interesse della nuova borghesia in ogni regione della penisola, avida di spazio, di liberi traffici, di largo mercato, insofferente della rigidezza dei vecchi sistemi, che ostinatamente le negavano ogni valore politico, ansiosa dell'avvento di un regime nuovo, che promettesse di formarsi a imagine sua, al suo servizio, adeguato e soggetto alle sue necessità e alle sue indispensabili esigenze di sviluppo; di un regime il cui nerbo e le cui forze fossero costituiti appunto da essa borghesia, i cui posti di comando fossero spettati a uomini suoi; del quale insomma le toccassero i benefici e gli utili.
      Orbene, s'andasse dinanzi a questa gente ad agitare il vessillo della emancipazione del proletariato, della rivoluzione sociale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





Italia