Pagina (288/502)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È insomma il socialismo d'un democratico senza illusioni; vogliam dire la parola moderna? D'un sindacalista rivoluzionario, d'un Sorel avanti lettera. Il passaggio, frequentemente ripetutosi di poi, è quello che dal mito dell'eguaglianza, della libertà assoluta e del livellamento di classi conduce pari pari a giustificare la violenta sopraffazione della volontà della maggioranza (che può essere anche non volontà) da parte di una minoranza auto-proclamatasi depositaria delle sue aspirazioni profonde; dal postulato della identità dei diritti alla enunciazione della missione privilegiata delle élites. Lotta contro l'adattamento, la cristallizzazione, l'immobilità: allenamento rivoluzionario delle élites, e loro rinnovamento attraverso l'affluenza di elementi nuovi via via staccantisi dalla gran massa amorfa.
      Il sindacalista rivoluzionario moderno mira allo sciopero generale (paralisi dello Stato borghese) attraverso una serie di scioperi violenti di categoria; ma pur di sottrarre il ceto operaio alla pratica riformistica distruttrice del mito rivoluzionario aderisce magari alla guerra borghese. Pisacane a che mira, a che ha sempre mirato fin da quando, dopo il '50, s'è messo a pensare con la sua testa? A risolvere i problemi politici e sociali d'Italia con forze che siano originali italiane ed espressione di esigenze autentiche del corpo sociale italiano. Di fronte alla pratica riformista (azione dei principi), mietitrice di sempre nuovi successi, egli ha inteso la necessità non priva di urgenza di suscitare, dal corpo inerte della nazione, sussulti, scintille, affermazioni violente e spontanee di una potenziale sovranità popolare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





Sorel Stato Italia