Pagina (303/502)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Fu una fortunata scoperta quella che indicò la via da seguire: nella stiva del vapore, tra l'altre merci, si trovavano «tre casse di boccacci di venticinque ognuna, tre di fucili a due canne di venti ognuna, ed una cassa di semplici canne», dirette a Tunisi. Era il carico d'armi che il Cagliari, da qualche tempo, recava in ogni suo viaggio da Genova, e che tanto avea dato da pensare allo zelante console napoletano. Come mai né MazziniPisacane l'avevan saputo?(316) Comunque, era la manna dal cielo! È vero che non c'eran cartucce; ma con la polvere da sparo di dotazione del Cagliari i rivoltosi le fabbricaron da loro. La nave allora (era il mattino ormai) prese la via del Sud. Navigazione normale. Pisacane profittava di quella provvisoria quiete per studiare i suoi appunti topografici, per scriver lettere ed abbozzare proclami, che Falcone poi ricopiava; Nicotera fungeva da commissario di bordo.
      L'alba, il primo mattino: niente di nuovo. All'undici apparve alla vista una squadra di legni da guerra. Non si sa mai: venne sgombrato il ponte, si serrarono giú nella stiva passeggeri ed equipaggio. Le navi sfilarono dappresso, potenti e sicure, senza far caso del Cagliari, dileguandosi poi verso levante; era la squadra mediterranea inglese che, al comando dell'ammiraglio Lyons, si trasferiva dalla Sardegna a Livorno, in giro di visite ufficiali. Del viaggio del Cagliari il Lyons, nonostante qualche apparenza sospetta, sapeva in verità meno che nulla.(317)
      Scorse tutto il resto del giorno, che era venerdí 26, senz'altri incidenti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





Tunisi Cagliari Genova Mazzini Pisacane Cagliari Sud Falcone Nicotera Cagliari Lyons Sardegna Livorno Cagliari Lyons