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      (23) La dichiarazione di De Turris e compagni sui giornali milanesi del tempo.
      (24) Nel suo articolo La guerra italiana, pubblicato l'anno di poi, P., con sintomatico seppur forse involontario spostamento di date, attribuí alla metà di aprile del 1848 la presentazione di questo suo piano, e deplorò che i responsabili del governo lombardo non si fossero neanche degnati di esaminarlo.
      Ricavo la notizia di questi eventuali ordini di ritirata, impartiti da Durando, dalla Gazzetta di Milano, 3 luglio 1848.
      (25) Sul vero motivo dell'invio di rinforzi a P. cfr. i giornali milanesi del tempo, cit.
      (26) L'esatta data del ferimento si ricava, oltreché dai giornali cit., da una lettera di P. al Durando, 2 febbraio 1849, pubbl. da FALCO. Nella lettera di P. al fratello Filippo, 24 settembre 1849, si legge invece la data erronea 27 giugno.
      (27) Sembra assolutamente fantastica l'informazione contenuta nel Rapporto del Questore di Torino, secondo la quale P. sarebbe stato «a Brescia nell'assedio dei Tedeschi e poté fuggire nascondendosi in una casa di paesani».
      (28) Nella già cit. lettera a Durando, P. ricorda la «lunga cura» cui dovette sottoporsi per risanare il braccio ferito.
      (29) Una vivace descrizione dell'ambiente luganese nel '48 si legge in CADOLINI, Memorie.
      (30) La lettera di Mazzini è diretta al Binda. Il 4 dicembre successivo Mazzini rincara la dose scrivendo al Lamberti. «... A me, caro L., la stupidità dei nostri italiani comincia a riescire incredibile. Hai veduto mai cumulo di circostanze cosí provvidenziali?


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Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano
di Nello Rosselli
pagine 502

   





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