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      Ignorava qualunque forma di organizzazione politica o economica: nel 1862 esistevano solo 27 società di mutuo soccorso costituite fra contadini o miste di contadini e operai, con 3126 soci. Di esse, 13 appartenevano al Piemonte, 10 alla Lombardia, 2 alle Puglie(13). Stabilite nei piccoli centri, raccoglievano specialmente braccianti, i quali, per le condizioni del loro lavoro, sentono piú di ogni altra categoria di agricoltori la necessità di un'organizzazione.
      Concludendo, mi par lecito affermare che, studiando la prima fase della organizzazione delle classi lavoratrici in Italia, si possano trascurare le masse rurali. Queste sono state in tutti i paesi le ultime a trovare la forza di associarsi e di attirare sui propri bisogni l'attenzione durevole delle altre classi sociali: la loro dispersione, mentre da un lato rende difficile l'opera di propaganda degli organizzatori, dall'altro fa sí che tardi a determinarsi nei contadini l'idea che, collegandosi, essi possano disporre di una forza imponente. Lo stesso Mazzini non affrontò mai di proposito il problema delle moltitudini rurali: considerava le campagne come il serbatoio delle reazioni antinazionali; un moto rinnovatore non poteva, secondo lui, né iniziarsi né diffondersi nelle campagne.
     
      3.
      Gli operai e gli artigiani
     
     
     
     
     
      Per quanto riguarda i lavoratori delle città, le informazioni statistiche sono un poco piú abbondanti che non per i contadini. Il meccanismo stesso dell'industria, che tende a uniformare le condizioni e i contratti di lavoro per le medesime categorie, nelle diverse località; l'accentramento degli operai e degli artigiani; la loro tendenza ad associarsi favoriscono, dentro certi limiti, l'indagine statistica.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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