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      Solo nel '73 furono emanate disposizioni molto piú precise ed efficaci(63).
      Questi e non altri (s'aggiungano la legge sul Tavoliere di Puglia e sulla Sila, il progetto d'inchiesta agraria e pochi provvedimenti atti a migliorare, in qualche località determinata, le condizioni delle classi povere) furono i provvedimenti presi dalla Camera italiana, in dodici anni di attività, a favore del proletariato. In fatto di legislazione sociale l'Italia era allora tra i paesi piú arretrati del mondo; la gravità dei problemi politici e finanziari che le classi di governo dovettero affrontare e risolvere giustifica solo in parte questa completa indifferenza di fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell'elemento piú numeroso della società(64).
     
      Era questo l'ambiente in cui Mazzini organizzava, subito dopo il 1860, la propaganda del suo programma sociale.
     
     
     
     
     
     
      II. Movimento operaio e propaganda mazzinianadal 1860 al 1864
     
      1.
      Prima presa di posizione dei mazziniani
     
     
     
     
     
      Tra la fine del 1859 e il 1860, con l'annessione al Piemonte di tutto il resto d'Italia, eccettuate Roma e la Venezia, coll'estendersi delle libertà costituzionali, la diffusione del mutuo soccorso fra gli operai si accentuò in tutto il paese: la Statistica del 1862 ci parla di 14 società fondate nel 1860 in Lombardia, 6 in Emilia, 3 in Toscana, 1 nell'Umbria. Il Piemonte segue immediatamente la Lombardia con 10 società nuove(65).
      In Lombardia il movimento operaio assume fin da principio un carattere di grande praticità rifiutando o non ricercando influenze e protezioni governative e accogliendo con un certo favore il programma mazziniano; in alcuni gruppi operai organizzati per categoria si fa subito strada la tendenza di liberarsi da ogni controllo borghese, iniziando la pratica della resistenza.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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