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      Poiché la federazione delle singole parti deve essere spontanea, sorge il dubbio che essa, dopo lo schianto rivoluzionario, potrebbe anche non verificarsi. Ma Bakunin credeva di superare lo scoglio esprimendo la sua illimitata fiducia nell'irresistibile istinto dell'uomo verso l'unità, quando per unità non s'intenda un cimitero nel quale vengano seppellite, a beneficio d'ignoti, le prosperità locali.
      Per preparare l'umanità a questa grande trasformazione, in attesa dell'ora in cui si renda possibile la rivoluzione, bisogna predicare contro la società borghese, contro Dio, contro l'organizzazione statale, dimostrare il vuoto e la menzogna che si celano nei vecchi valori tradizionali, coltivare lo spirito di rivolta in seno al popolo. Bisogna poi chiarire e diffondere alcune idee-basi, quali federalismo, ateismo, collettivismo, pacifismo; bisogna promuovere e favorire l'organizzazione dei lavoratori, cercando di creare un grande, unico nucleo operaio che sia un modello, in piccolo, di quel che dovrebbe essere la futura società. Soprattutto risvegliare l'istinto rivoluzionario, innato nelle grandi masse incolte.
     
      3.
      Bakunin in Italia
     
     
     
     
     
      Nel gennaio 1864 Bakunin viene in Italia. Mazzini e Saffi(241) - che ha conosciuti in Inghilterra e che lo sanno un fervente democratico - gli hanno procurato biglietti di presentazione per gli uomini piú influenti della Sinistra(242).
      A Genova incontra Agostino Bertani, che piú tardi giudicherà una delle teste migliori del partito d'azione(243) e che ora gli facilita una gita a Caprera per conoscere Garibaldi(244).


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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