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      E il russo che li aveva vanamente invitati a lasciar Garibaldi, se questi non avesse finalmente deciso di «spiegare la bandiera della rivoluzione incondizionata, senza sotterfugi e senza fraseologia, cosa di cui non lo ritengo capace»(332), dovette forse credere che di rivoluzione come la intendeva lui in Italia fosse meglio non parlare.
      Invece Mentana segna una data decisiva per lo sviluppo del bakunismo e in genere delle idee socialiste in Italia. La sconfitta distacca irrimediabilmente molti giovani dal governo costituzionale, li disgusta una volta per sempre delle agitazioni mazziniane e delle spedizioni garibaldine, ormai provatamente inefficaci e, nel mentre acutizza il loro malcontento, non sopisce la loro volontà d'azione: essi cominciano piuttosto a rendersi conto che i problemi che stan loro a cuore non potranno risolversi se non attraverso un vasto e contemporaneo rivolgimento, che spezzi tutti insieme gli anelli di quella catena di servitú morale, politica e religiosa, che essi hanno fin allora ritenuto si potessero ad uno ad uno pazientemente limare.
      La crisi che Mentana apre nell'animo di questi giovani non principierà a dare i suoi frutti che nel corso del 1868: e da quell'anno in poi Bakunin imparerà ad apprezzare l'energia e la potenza rivoluzionaria dei suoi giovani amici italiani.
      La stessa crisi - della quale lumeggiò piú oltre particolari aspetti - è invece a tutto svantaggio di Mazzini alla cui popolarità e influenza in Italia finirà per portare un gravissimo colpo.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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