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      La diffusione dei principî dell'Alleanza in tutti i paesi d'Europa venne affidata ai membri della Fratellanza segreta; Bakunin stesso iniziò in Italia un'attivissima propaganda, suggerendo la costituzione di un Comitato centrale per l'Italia composto, in assenza di Fanelli(368), da Gambuzzi, Friscia, Dramis, Mileti e Mazzoni(369). Col Gambuzzi in special modo si tenne a questo proposito in strettissimo contatto(370).
      Bisognava ora che il Consiglio generale dell'Internazionale accettasse l'adesione della nuova società: la storia delle relazioni tra l'Internazionale e l'Alleanza è la storia della reciproca diffidenza tra Marx e Bakunin, gelosi ciascuno dell'influenza dell'altro.
      Marx in un primo momento rifiutò di accogliere quella che gli parve un'infida adesione (22 dicembre 1868).
     
      2.
      La rivolta contro il macinato
     
     
     
     
     
      Nel mentre, sul cadere del 1868, si avvicina la data fissata per l'introduzione della nuova tassa sul macinato, la situazione delle campagne italiane appare veramente preoccupante. È vero che la crisi industriale e commerciale si ripercuote assai piú sugli operai e sugli artigiani che sui contadini; ma non bisogna dimenticare, fra questi ultimi, la numerosa categoria dei braccianti agricoli, le cui condizioni di lavoro rassomigliano per molti versi a quelle degli operai, senonché vivendo dispersi, lontani dai grandi centri di popolazione, trascurati dai partiti politici, i braccianti non si trovano, come gli operai, in grado di far valere la forza del numero per resistere ai ribassi di salario o agli eccessivi prolungamenti degli orari di lavoro.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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