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      Marx, considerando il vantaggio che sarebbe derivato all'Internazionale dall'acquistare, d'un colpo, una prima rete di sezioni in paesi nei quali fino allora era stata fatta una debolissima propaganda, accettò (20 marzo 1869). Bakunin raggiunse cosí il suo scopo: entrare nell'Internazionale col potente appoggio di una organizzazione ufficialmente disciolta ma in pratica viva e funzionante, che, informata ai suoi principî sociali, potesse esercitare in seno all'Internazionale una decisa influenza(439).
      Cosicché l'Internazionale penetrò in Italia attraverso l'apparentemente disciolta Alleanza: gli internazionalisti italiani, in quegli anni, facevano capo a Bakunin, mantenendo soltanto rapporti amministrativi col Consiglio generale di Londra. Ma Fratellanza, Alleanza pubblica o segreta, statuti e programmi vigenti o non vigenti dell'una o dell'altra, Internazionale, formarono spesso e in piú luoghi un groviglio tale, che è molto difficile oggi distinguere nettamente la loro rispettiva azione.
      Di molte sezioni dell'Internazionale, funzionanti qualche anno piú tardi, non possiamo neanche stabilire con precisione la data di origine; la loro attività pubblica fu spesso preceduta da un periodo di attività segreta, della cui intensità e durata non sappiamo quasi niente. La confusione è accresciuta dalla incertezza nei nomi delle organizzazioni bakuniste. Questo ad ogni modo è sicuro: che la prima infiltrazione dell'Internazionale in Italia si svolse esclusivamente attraverso la propaganda di elementi devoti a Bakunin, e che fino al 1871 si verificò principalmente nel Mezzogiorno(440).


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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