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      Siccome nella perquisizione contemporaneamente eseguita si eran trovate carte compromettenti, alcune delle quali provenienti dall'estero(459), venne istruito un processo in seguito al quale gli arrestati, salvo il Gambuzzi assolto, furon condannati a un mese di carcere.
      Tutto ciò produsse i suoi effetti e la sezione di Napoli, abbandonata da molti soci impauriti, decadde rapidamente(460).
      Ma, al solito, le persecuzioni giovano e non nuocciono, in ultima analisi, a chi le soffre: alla sezione di Napoli si volgono le simpatie di altri nuclei di operai di tutta Italia. Perfino la Commissione permanente delle società operaie italiane, sedente in Genova, spedisce un indirizzo di solidarietà(461); un altro indirizzo giunge dalla sezione italiana dell'Internazionale, in Ginevra, con queste parole: «Le persecuzioni ingiuste e illegali alle quali voi siete stati esposti in codesti giorni, come pure gli arresti brutali dei cittadini Caporusso, Gambuzzi e Francesco Forte, se ci hanno vivamente feriti, non ebbero però il prestigio di sorprenderci. E veramente, noi vediamo dappertutto il capitale dominatore, speculatore in guerra aperta contro l'operaio... Coraggio fratelli! Le ingiurie, le calunnie, le persecuzioni, le disfatte non ci mancheranno, ma la forza operaia risvegliandosi nel sentimento della rivendicazione dei suoi umani diritti, saprà vincere ben tosto ogni ostacolo, e proclamare il trionfo del lavoro sul privilegio e l'ingiustizia. Ci siamo creduti in dovere d'inviarvi queste poche linee di riconoscenza e di ringraziamento pel vostro fermo contegno dinanzi ai nostri comuni avversari.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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