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      Non v'è dubbio che alla notorietà e al successo di questa polemica, in confronto alle tante precedenti che avean preso di mira il Mazzini, contribuí, oltre alla solennità del momento e alla tragicità evidente del duello di questo vecchio contro una impetuosa corrente di giovani, quel carattere caricaturale appunto, che alla calda appassionata un po' sacerdotale prosa di Mazzini contrapponeva, con riuscitissimo effetto, una prosa agile, guizzante, ora grave ora birichina, sempre piacevole.
      Bakunin professa il piú grande rispetto personale per Mazzini: «una delle piú nobili figure e pure individualità del nostro secolo»; è riconoscente al «santo vegliardo» del quale non può dimenticare il generoso contegno dimostrato qualche anno innanzi verso di lui, calunniato a piú riprese e non sempre in grado di difendersi(578). Questa netta distinzione tra il pensiero dell'avversario e la sua persona fa onore al polemista; il quale, se qualche volta, nella foga, trascende, subito si riprende, e par quasi voglia scusarsi d'avere ecceduto.
      La Risposta rappresenta, nel duello Bakunin-Mazzini, la botta d'assaggio; è una rapida presa di posizione che lascia prevedere il successivo attacco in grande stile. Bakunin vi tratta in ispecie del problema religioso, considerato come base non del solo sistema mazziniano ma d'ogni sistema filosofico-sociale; ché, dalle diverse premesse che si pongono su di esso, derivano opposte conseguenze, in ogni campo del pensiero e dell'azione.
      «Il sistema mazziniano - sostiene Bakunin - è poggiato su due grandi basi: 1) idealismo religioso; 2) culto dell'autorità e dello Stato.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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