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      Sulla fine del 1871 stampò infatti un opuscolo in francese su La théologie politique de Mazzini et l'Internationale, che qui, poiché non influí affatto sulle sorti della battaglia tra Mazzini e i socialisti, non essendo stato tradotto in italiano né allora né - per quanto mi consta - piú tardi(716), basterà riassumere brevemente. Tra gli scritti di Bakunin è dei piú fiacchi: ripete cose già dette nella Risposta e nella Circolare agli amici, non segue un rigoroso filo logico, è poco equilibrato nelle sue varie parti.
      Come promette il titolo, la parte sostanziale dell'opuscolo è quella che riguarda la concezione religiosa di Mazzini e l'antitetica visione materialistica della vita. Ma dell'una e dell'altra noi abbiam già visto i motivi fondamentali. Punti efficaci e arguti di questo pur sempre interessante pamphlet son quelli nei quali Bakunin, definita la fede in Dio come la piú esclusivista e intransigente di tutte le fedi, tale da schiacciare addirittura lo spirito dei suoi seguaci(717), tenta di provare come anche il Dio di Mazzini, per quanto modernizzato e umanizzato, sia tuttavia incompatibile con l'incessante sviluppo del mondo naturale e, quel che piú conta, del mondo umano.
      Scendendo a ragionare di cose concrete, Bakunin ricorda le recenti persecuzioni subite dall'Internazionale in Italia e le pone senz'altro in relazione con le clamorose invettive mazziniane; gettata cosí un'ombra di sospetto su Mazzini, fa notare che tanto egli quanto le rigorose autorità italiane non potevano rendere miglior servizio all'associazione la quale, nella sua povertà, non era davvero in grado di farsi una propaganda tanto intensa ed efficace.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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