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      (151) Statistica del 1862 cit.
      (152) «Fede e Avvenire», Milano, 2 maggio 1863. Statistica del 1862 cit., p. 53.
      (153) Nel 1862 gli scioperi dovettero essere assai pochi. Io non ho trovato notizia che di due scioperi di tipografi e uno di scalpellini, a Milano. A proposito di agitazioni operaie e di partecipazione degli operai alla vita politica, non è priva d'interesse questa notizia data dalla «Gazzetta di Torino», 2 settembre 1862: «La società dei facchini (di Genova) ha protestato contro le dimostrazioni, perché sono causa di arenamento negli affari». Erano i giorni nei quali in tutte le città d'Italia i democratici inscenavano dimostrazioni di protesta per Aspromonte.
      (154) L'adunanza dei cappellai ad Intra della quale ho detto piú sopra era stata convocata soprattutto per deliberare in qual modo si potesse fronteggiare l'introduzione delle macchine; i convenuti s'impegnarono a non eseguire nessun lavoro a macchina e a soccorrersi vicendevolmente per poter vincere le imposizioni dei proprietari.
      Su questo argomento cfr. le opere citate di Fontanelli e di Revel. Assai istruttivo per rendersi conto del genere di propaganda svolta dai reazionari è quanto scrive La Italia disfatta cit., p. 10: «Chiameremo progresso e civilizzazione l'abbandono quasi totale dei pacifici studi, delle utili arti, dell'agricoltura, logorandosi invece gli umani ingegni per inventar macchine da render inerti le braccia degli operai?» Cfr. anche Agli operai una parola d'un amico, s. d. (ma credo 1862).
      (155) Lettere di G. Mazzini ad A. Giannelli cit., pp.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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