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      (605) «Il Presente», a mezzo il '71, era ritenuto un vero e proprio organo dell'Internazionale (cfr. MARIUS, L'Internazionale ecc. cit., p. 62). Tanto piú amaro doveva riuscire al Mazzini il contegno di questo giornale, un tempo a lui devoto, in quanto Garibaldi invece dichiarava pubblicamente di apprezzarlo. «Ho letto l'assennato articolo sul "Presente" del 22 - scriveva infatti il 3 settembre all'avvocato Arisi, che lo dirigeva (si rammenti che l'articolo contro Mazzini era del giorno prima)... - e ve ne sono ben grato, leggendo sempre con molto interesse il vostro giornale» (XIMENES, Epistolario di Garibaldi cit., vol. II, p. 18).
      (606) Il «Gazzettino», nel primo periodo della crisi mazziniana ossia fino al Congresso di Roma (novembre 1871), è tra i piú risoluti contro Mazzini. Il che si spiega quando si pensi che era sempre stato un foglio democratico di tinta garibaldina; il direttore, Bizzoni, era un soldato e un devoto di Garibaldi. Al risentimento antimazziniano dell'internazionalista o almeno del filocomunardo si aggiunge quello del garibaldino. Al «Gazzettino» cosí allude Mazzini (Lettera a Domenico Narratone, 8 settembre 1871): «Gli inni sui trionfi prossimi dell'Internazionale inseriti nel "Gazzettino" e in altri piccoli giornali mi fanno salire i rossori sul viso: non sono che inni ad una apparenza di forza straniera, l'antica piaga che credevamo guarita. Dovevamo un tempo essere salvati dalla Francia: oggi saremo salvati dall'Internazionale» («Il Risorgimento italiano», settembre-ottobre 1914, p. 698).


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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