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      Il Consiglio generale di Londra, infatti, fino alla riunione del congresso deteneva regolarmente ed esclusivamente il potere e aveva un mandato precisato dagli statuti. Il Comitato federale del Giura non era, invece, che un comitato regionale, il quale aveva tutto il diritto di fare opposizione al Consiglio generale, ma non quello di sostituirglisi. L'errore di metterli su uno stesso piano era cosí evidente che il Comitato del Giura trovò necessario di sconfessare - pro forma, s'intende - la deliberazione bolognese. Carlo Marx, comunque, ritenne che gli italiani avessero con la loro leggerezza rivelato il giuoco sotterraneo di Bakunin. «Il "Fascio operaio" - scrisse infatti - aveva commesso un grosso sbaglio, scoprendo a' profani la misteriosa esistenza del centro segreto dell'Alleanza» (J. GUILLAUME, L'Internationale ecc. cit., vol. II, p. 268. C. MARX, L'Alleanza democratica socialista ecc. cit.).
      (743) Celso Cerretti, ad esempio, presentò un ordine del giorno «tendente a sanzionare che caso mai i mazziniani decidessero di passare dall'apostolato all'azione, noi internazionali li avremmo seguiti» («L'Alleanza», 1872). Il Cerretti era uno dei fautori di quel Congresso democratico proposto da Garibaldi che avrebbe dovuto risolvere gli equivoci e ridare unità e vigore alla democrazia repubblicana.
      (744) «Il Fascio operaio», 24 marzo 1872.
      (745) «Il Gazzettino rosa», 30 marzo 1871; M. MACCHI, Almanacco per il 1873 cit., p. 33.
      (746) M. MACCHI, Almanacco per il 1873 cit.; BERTOLINI, op. cit.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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