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      Ma torniamo a Carlo Alberto. Ci furono rapporti fra palazzo Carignano e la legazione d'Inghilterra anteriormente al marzo '21? Nel primo semestre del '20 Carlo Alberto è nominato una volta sola nella corrispondenza ufficiale Torino-Londra: in occasione della nascita del piccolo Vittorio. E neanche quella volta si dicono di lui cose peregrine. Dopo di allora si capisce che il Percy dev'essere entrato in rapporti diretti, relativamente frequenti, col discusso abitatore di palazzo Carignano. In un dispaccio del 13 marzo '21, infatti, l'incaricato inglese si farà un merito col Castlereagh di aver «sempre avuto maggiore intimità col principe Carignano che non il resto del corpo diplomatico». Ma si dovette trattare di contatti meramente personali ed extra-ufficiali: fatto sta che non lasciarono pressoché traccia nei dispacci diretti al Foreign Office. Sarebbe azzardato supporre che, anziché per il consueto tramite di corte, il Percy entrasse in rapporti amichevoli col principe mercé le conoscenze che contava nel piccolo mondo della nobiltà liberale? Certo è che nel dispaccio 5 aprile 1820 si legge essersi egli spesso incontrato con «un piccolo gruppo» di liberali, o piuttosto (che il Castlereagh non avesse a prendere ombra!) di «individui, i quali si chiamano liberali piú per desiderio di originalità, credo, che non per effettivi principî».
      In un caso, però, l'incaricato inglese avverte l'obbligo di riferire al suo ministro degli esteri le confidenze di Carlo Alberto. Siamo nell'ottobre del '20. Ed ecco le parole del Percy:


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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