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      .. preso la mano al nostro storico. Ecco infatti il testuale rapporto del Percy quale si legge nel già citato dispaccio del 16 marzo:
      Credo fermamente che il barone (il Binder) sia rimasto molto piacevolmente sorpreso della mia commissione: egli era infatti estremamente agitato quando io cominciai la mia comunicazione. Rifiutò ciò nondimeno una cospicua protezione(32), pregandomi di esprimere la sua gratitudine al principe, e di chiedergli che in caso di disordini venisse impartito alla polizia l'ordine di proteggere la sua casa e le persone della sua missione da eventuali attacchi dei male intenzionati.
      Nessun contrasto, dunque, tra i due rapporti del Binder e del Percy: e di quel «tappato a casa morto di paura», neanche la minima traccia!(33).
      Un successivo colloquio col principe l'incaricato inglese ebbe il 17 marzo. Soggetto: le voci diffuse di un imminente sconfinamento dell'esercito sardo in Lombardia. Riferí il Percy, quel giorno medesimo:
      Il principe, dal quale mi sono ancora una volta recato questa mattina, mi ha di bel nuovo assicurato esser sua ferma intenzione di adoprarsi per evitare le ostilità e di richiamare le truppe all'ordine.
      Ma il Percy, pur persuaso della buona fede di Carlo Alberto, non si era del tutto tranquillizzato.
      Se l'esercito - scriveva infatti due giorni appresso - porta la guerra in Lombardia contrariamente alle proteste fattemi dal principe reggente, credo che nessuno o almeno pochissimi oseranno straniarsi dalla causa italiana, nel timore di venir bollati di codardia, e in forza del principio, che si è affermato, secondo il quale l'atto stesso di tradire il proprio re per una causa cosí gloriosa sarebbe perdonabile(34).


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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