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      Si dice che quest'ultimo si sia immediatamente recato presso S. A. S. per darle la prima notizia della scoperta. Sia ciò vero o non vero, il principe di Carignano si recò quel giorno dal re nella sua residenza di campagna(48) e, a quanto pare, svelò tutto quel che sapeva di questo complotto, compromettendo cosí tutti i suoi giovani amici. Per tal motivo il suo nome, già idolo di popolarità, non è stato da allora in poi pronunziato da tutti (alla lettera: da tutti i partiti) che con esecrazione e disprezzo. Fu tale l'effetto di questo mutamento improvviso, tale il turbamento per la condotta arrogante di alcuni ufficiali, che il principe disse al Percy che non avrebbe mai consentito a regnar sul Piemonte, e ad altri parlò perfino di andarsene in America...(49).
      So che S. A. S. ha scritto a un amico, il quale si è molto distinto nel (servizio del) la causa reale a Genova per dire che egli è in grado di giustificarsi pienamente; ad ogni modo si deve tener presente che egli non ha che ventidue anni.
      Quando S. A. S. lasciò Torino, in seguito al primo proclama del duca del Genovese, e raggiunse l'esercito reale a Novara, il generale La Tour fece quanto poté per liberare il principe da questa macchia sul suo onore; ma sia perché si diceva che S. A. S. fosse minacciato d'assassinio se fosse ritornato (a Torino) con l'esercito reale, sia per qualche altra ragione, egli si ritirò, attraverso Milano, a Modena... e a Firenze, dove V. S. avrà inteso che da principio non venne troppo bene ricevuto dal granduca suo suocero.


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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