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      Qual son di gioia e chi soverchia il giornocon tanti rai? Voi siete angeli ardenti?
      siete voi sí che con festosi accentiall'augusto Omobon volate intorno.
      Quell'«augusto Omobon» e quegli «angeli ardenti» erano una peregrina trovata che meglio sarebbe stato confidare alla discrezione, non dirò del cassetto, ma d'un cestino, ingiustamente privato, anzitempo, delle sue spettanze...
      Peggio trattato quel povero san Ranieri, che, messo in guardia dal poeta, per la sua vita indegna:
      ... comprendi appienoqual densa nebbia intorno ti circonda!
      cosí, nel sonetto, improvvisamente si decideva a mutare strada:
      Sí, disse Alberto. Allo splendor del giornoschiuse, riscosso dal letargo, il ciglio
      e fe' Ranieri al sommo Iddio ritorno.
      Dove il lettore può consolarsi pensando che l'autore di quei rimati misfatti li aveva perpetuati per mera esercitazione, non sentendo affatto il suo tema; e insieme costernare nel constatare che si trovassero allora delle pie persone disposte a prestarsi alla stampa di quelle sacre mostruosità, e, peggio ancora, a leggerle!
      Con l'Annunciazione siamo, fortunatamente, in un'altra sfera, se non proprio nel cielo dell'arte, lasciamo andare, ma certo meno remoti:
      Stupí, tremò la Verginella Ebrea
      all'apparir del messagger celesteche librato sull'ali e preste
      d'inusato chiaror raggi spandeaE poi:
      Disse e cosí come penetra il soleentro l'onda, nel sen di lei s'ascose
      dell'eterno Signor l'augusta prole.
      Riser le sfere e la sembianza amarala squallida Natura allor depose...
      tanto bella umiltade al Ciel fu cara.


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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