Pagina (133/380)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      «Mi sforzai di mostrargli - cosí il Montanelli in una sua relazione inedita(207) - che quanto al non volere i Toscani divenir provincia del Piemonte, il Boncompagni poteva avere forse ragione». (Proprio cosí! Il Boncompagni, infatti, ignaro ancora della manovra cavourriana, e personalmente alieno dal forzar la mano ai Toscani, scriveva e operava allora in senso tutt'altro che annessionistico, mentre l'imperatore, per parte sua, deplorava o figurava di deplorare quello che gli sembrava, di tutto quell'«imbroglio», l'unico dato di fatto incontrovertibile: e cioè l'assoluta contrarietà dei toscani a rinunziare alla loro autonomia).
      Ma quanto all'idea unitaria monarchica - cosí ancora, il Montanelli - la Toscana, e soprattutto le città di provincia, la sentivano profondamente... Idee di separazione in Toscana non ce ne erano davvero. E dalla Toscana il discorso s'elevò a tutta l'Italia, ed ebbi a persuadermi come li statisti italiani che avvicinavano l'imperatore erano lontani dall'avergli o per ignoranza o per malizia fatto apprezzare l'indole e la portata del nostro movimento unitario(208).
      Ecco dunque il preteso separatista, il francomane, il «plonplonista» Montanelli fare in altissimo loco propaganda unitaria, e, come tutti i propagandisti, del resto, accomodare ai suoi fini la verità di fatto, sostenendo imperturbabile non esservi in Toscana idee autonomistiche (!), esservi anzi l'idea unitaria profondamente radicata e diffusa... Avrebbe potuto affermar cosa meno esatta, ma, insieme, alterare la verità per un piú nobile oggetto?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





Montanelli Toscani Piemonte Boncompagni Boncompagni Toscani Montanelli Toscana Toscana Toscana Italia Toscana