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      Né furon questi, nel complesso, accarezzati dai governi, i quali d'altronde, si mostrarono inesorabili con i reazionari; spaventarono piú di una volta e non contentarono quasi mai, nel dettaglio delle cose, la grande categoria intermedia; né si preoccuparono di legare al loro carro gli indifferenti. Con ciò, e nonostante ciò, perseguirono una loro chiara politica, che era poi politica per tutti(411) (e non conta se pochissimi furon quelli che, sul momento, la riconobbero come loro o adeguata ai loro interessi). Per gli estremisti, che videro compiersi il sogno unitario; per i reazionari che, una volta rinunciato alle loro vane speranze, si sentirono accolti e confusi con gli altri tutti, e dovettero riconoscere che l'Italia non era il piccolo Stato vendicativo e implacabile che dapprima avevano temuto(412); per la categoria intermedia, che senza quasi scosse o giuochi d'azzardo, si trovò lieta di una maggiore prosperità e garantita nelle sue esigenze da condizioni di stabilità e solidità infinitamente migliori (si può dire che la borghesia manifatturiera, commerciante, produttiva, di tipo moderno, si formò in Italia proprio negli anni della Destra - certo, non esisteva nel 1861 ed operava già largamente intorno al 1880); per gli indifferenti, finalmente, che iniziarono, e furono anche dall'alto sospinti a iniziare quel processo di differenziamento, di autoripartizione in categorie d'interessi, coordinate e partecipanti agli interessi collettivi, che dura ancor oggi.
     
      Governo costituzionale.


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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