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      (S'intende che questo parallelo non riguarda che i governi costituzionali. Quelli che sono al di fuori, al disopra, al di sotto del sistema costituzionale non conoscono controlli e i gruppi politici che essi lasciano sussistere non sono in realtà che organi del potere esecutivo, se pur qualche volta il loro ufficio non si riduce a salvare delle inutili apparenze). Almeno per l'Italia, si può dir questo: che la Destra fu sottoposta al severo e continuo controllo del Parlamento, quando questo era sovrano non di nome, ma di fatto esercitava la sua funzione con instancabile zelo, ed era davvero incorruttibile; che invece i governi succedutisi dopo la concessione del suffragio universale, se conobbero tutte le difficoltà del sistema nuovo, conobbero anche e seppero largamente sfruttare tutti gli artifici e tutte le astuzie che la novità appunto del sistema e la impreparazione politica del paese suggerivano o permettevano.
     
      Il Parlamento.
      Il Parlamento di sessant'anni fa era una accolta di competenti(431), eletti da competenti, attraverso un sistema che portava alla ribalta non rappresentanti di categorie di interessi, ma di categorie ideali(432). Costituendo esso l'unico tramite tra il governo e il paese, essendo esso solo incaricato del geloso compito del controllo al potere esecutivo, sentiva profondamente la sua responsabilità ed esercitava scrupolosamente il suo mandato consultivo e correttivo. Oggi, quando pur funziona, il Parlamento non è che un prisma nel quale si riflette - o dovrebbe riflettersi - l'intensa vita politica e sociale del paese; agendo sulla stampa, usando dei sempre piú larghi mezzi che sono a sua disposizione, giovandosi dell'influenza che esercita su tutte le grandi organizzazioni, il governo può in determinati casi infirmare, attenuare, spezzare l'eventuale irriducibile opposizione parlamentare.


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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