Pagina (243/380)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      «Invece di stabilimenti di carità si sono dischiuse le carceri, invece delle scuole, i postriboli. Ma niuno ha steso la mano al proletariato, niuno si è ricordato di lui, fuorché l'agente municipale per mandargli la cartella delle tasse, il precetto e il gravamento» (ivi, 25 novembre 1864).
      L'hanno proclamato sovrano, il povero popolo; ma ora, che i maneggioni si sono messi a posto, «il popolo sovrano, dal gran trono dove te lo avevano insediato, te lo piantano a sedere a bischetto» (ivi, 16 gennaio 1865).
      E i clericali dal cuore largo non possono trattenersi dal piangere sulla sorte della classe operaia «cosí mal conosciuta, cosí iniquamente spregiata, cosí barbaramente, nel tempo della libertà e della filantropia, tiranneggiata ed oppressa» (ivi, 2 giugno 1864), e «sui malanni della povera gente sempre perseguitata». E concludono cristianamente: «Finché la dura!» (ivi, 17 giugno 1864).
      Bisogna far entrare sempre piú questi pii concetti nella testa degli ignorantoni. Si fabbricano perciò dei versi, apposta. I versi s'imparano a memoria. Ed ecco:
      ... Fiorin d'alloro,
      la libertà ci costa gran denaro,
      tutti hanno fame e avean a star nell'oro!
      ... Fiorin di pioppo,
      per certe gole ci vorrebbe un tappo;
      chi non ha da mangiare e chi ne ha troppo.
      («La Vespa», 13 giugno 1864).
      ... Pagate, pagate, pagate, buffoni,
      vogliamo milioni, vogliamo milioni,
      ... Qua le tue spoglie, o popolo,
      nulla aver devi addosso...
      arroterem le forbici,
      finché avrai sano un osso!
      (Ivi, 5 luglio 1864).
     
      Si incitano i poveri alla rassegnazione, spiegando che, nel beato regno d'Italia, tutto si deve pagare: la luce, l'aria, l'acqua, la terra: si deve pagare per vivere, morire, lavorare, per avere diritto di essere lenoni e infami, per cacciare le donne nelle case di prostituzione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





Vespa Italia