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      O volle il Giusti accennare al '32 come all'anno nel quale, tornato egli all'università dopo una triennale parentesi oziosa, ebbe inizio l'amicizia fraterna col Montanelli? Cosí mi sembra probabile.
      (99) Si laureò nel '31.
      (100) Entrò all'università nel '29.
      (101) Altro compagno di Montanelli, Giuseppe Bianchi, col quale ebbe poi studio legale.
      (102) Per le bravate del Cipriani a Santa Caterina, culminanti col ferimento del prefetto Bachi, si vedano le citate sue Avventure: dalle quali risulta che anche il Montanelli, che un bel giorno, stomacato, ebbe a chiamarlo «corsaro», s'ebbe da lui una scarica di violentissimi pugni nel viso. Del rettore don Valerio il Cipriani non traccia un brutto quadro: il povero sacerdote, colpito a seggiolate e a calci dal riottoso scolaro perché, dopo quel ferimento, gli aveva dato, non a torto, invero, della «bestia feroce», dell'«assassino», venne soccorso - dice sempre il Cipriani - da una dozzina di preti; dopodiché, «disteso sopra una poltrona, alzando le braccia esclamò: "Curavimus Bahylonem non est sanata, derelinquamus eam". E senza perdere un momento fu ordinata una carrozza, e Leonetto rimandato dal padre».
      (103) Sul Forti si veda quel che, con intelletto d'amico, scrisse il Montanelli stesso nelle Memorie, I, p. 23, presagendo l'immortalità addirittura ai suoi due libri delle istituzioni civili, pubblicati postumi, essendo morto costui giovanissimo nel 1838- Cfr. anche le pagine che gli dedicò il Martini nell'Epistole del Giusti, IV, pp. 136 sg.


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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