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      Ibid.
      (376) Giustino Fortunato dice (1928) che si è molto esagerato sul contegno dei Piemontesi nel mezzogiorno; e anzi vorrebbe scrivere qualcosa per dimostrare che fecero quanto di meglio era possibile.
      (377) «Vero prodigio! quando si pensi che una tanta impresa non veniva coadiuvata da alcuna riforma amministrativa ispirata al decentramento amministrativo, la quale sviasse una parte degli interessi locali dal far ressa e dal far tratta, senza ritegno, sulle risorse del bilancio nazionale» (Jacini, Pensieri sulla politica italiana, p. 29).
      (378) La preoccupazione finanziaria impedí che si provvedesse alla soluzione di molte altre questioni. Jacini propugnando la sua riforma politico-amministrativa sostiene che soltanto con la sua attuazione si può sperare di risolvere definitivamente la questione finanziaria.
      (379) Considerazione giustissima sul Congresso di Berlino svolge Jacini, Pensieri sulla politica italiana, pp. 76 sg., stigmatizzando l'indignazione che contro di esso si diffuse in Italia perché non ci aveva portato nessun ingrandimento territoriale (eppure l'Italia non aveva mica partecipato alla guerra d'Oriente!) «Mentre sopra un tale risultato si era fatto assegnamento sicuro, non per altro titolo che perché ciò sarebbe stato cosa desiderabile...» Eppure attraverso le discussioni in parlamento e al senato risultò chiara l'impossibilità di tale ingrandimento per noi. La frase - «lo smacco del trattato di Berlino» - diventò nondimeno tradizionale (e quanto male ci ha fatto!


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Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





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