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      Il sistema capitalistico di produzione è anch’esso lacerato da una contraddizione intima insuperabile tra il carattere sempre piú collettivo del sistema produttivo e quello individuale e monopolistico del sistema di appropriazione dei mezzi di produzione e di scambio. I rapporti borghesi di produzione, di traffico e di proprietà, condizione della vita e del dominio della classe borghese, urtano sempre piú fortemente contro le necessità di vita e di sviluppo delle forze produttive.
      Questa contraddizione, per effetto della legge dinamica che presiede allo svolgimento capitalistico, condurrà necessariamente alla negazione del regime borghese (categoria del valore che genera quella del plusvalore, che a sua volta genera l’accentramento dei capitali, l’immiserimento progressivo dei proletari, la scomparsa dei ceti medi, la sovraproduzione, la crisi).
      Manifestazione di questo contrasto è la lotta sempre piú risolutiva tra proletariato e borghesia. Essa terminerà necessariamente – a meno di una catastrofe sociale – con la vittoria del proletariato che si fa portatore delle esigenze espansive delle forze di produzione. Il proletariato conquisterà violentemente il potere politico e abolirà il modo borghese di appropriazione, contraddittorio con le necessità di una produzione sempre piú collettiva, socializzando i mezzi di produzione e di scambio. Lo Stato e tutte le differenze di classe scompariranno. Dalle rovine della società borghese sorgerà una società di liberi e di eguali in cui lo sviluppo prodigioso della produzione, non piú ostacolato dal sistema monopolistico dei rapporti sociali, fornirà a ciascuno la possibilità di soddisfare pienamente i suoi materiali bisogni e libererà l’umanità dalla schiavitú delle forze materiali.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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